Lo scopo dello studio è stato quello di esaminare la relazione tra rischio di tromboembolismo venoso recidivante ed il livelli di D-dimero, un marker di attivazione della coagulazione e della fibrinolisi.
Lo studio è stato eseguito su 610 pazienti di età superiore a 18 anni, trattati con anticoagulanti orali per almeno 3 mesi con un primo , spontaneo, tromboembolismo venoso.
Il 13% (n=79) dei pazienti è andato incontro a tromboembolismo venoso recidivante nell’arco di un periodo di osservazione medio di 38 mesi.
I pazienti con recidiva presentavano livelli di D-dimero significativamente più alti rispetto ai pazienti senza recidiva ( 553 ng/mL versus 427 ng/mL ; p=0.01 ).
L’incidenza cumulativa di tromboembolismo venoso recidivante a 2 anni è stata del 3,7% tra i pazienti con livelli di D-dimero inferiori a 250 ng/mL e dell’ 11,5% tra i pazienti con più alti livelli ( p=0.001 ).
I pazienti con livelli di D-dimero inferiori a 250 ng/mL avevano un rischio relativo di recidiva più basso del 60% rispetto ai pazienti con livelli più alti. ( Xagena2003 )
Eichinger S et al, JAMA 2003; 290:1071-1074
Cardio2003