La terapia farmacologica per la claudicatio intermittens nei pazienti con malattia arteriosa periferica presenta dei limiti.
Ricercatori del Brigham and Women's Hospital and Harvard Medical School, Boston ( Stati Uniti ) hanno valutato la durata della risposta al trattamento con Cilostazolo ( Pletal ), gli effetti del trattamento in diverse sottopopolazioni, e la sicurezza nel lungo periodo.
L’analisi è stata effettuata sui dati di 9 studi randomizzati, controllati, che hanno valutato il Cilostazolo nella claudicatio intermittens, tra cui 1.258 pazienti trattati con Cilostazolo 100 mg, 2 volte die.
Il Cilostazolo è risultato associato a un miglioramento del 50.7% dal basale nella distanza percorsa massinale, rispetto al placebo ( 24.3% ), con un miglioramento assoluto di 42.1 metri, maggiore nei confronti del miglioramento ottenuto con il placebo ( p minore di 0.001 ) nell’arco di un periodo medio osservazionale di 20.4 settimane.
Aumenti continui sono stati dimostrati durante un periodo di trattamento di 24 settimane.
Questi benefici sono stati riscontrati in tutti i sottogruppi, dopo stratificazione per età, sesso, condizione di fumatore o no, durata della malattia arteriosa periferica, diabete, ipertensione, precedente infarto miocardico, o impiego di beta-bloccanti.
Il Cilostazolo non ha aumentato il rischio di mortalità per qualsiasi causa ( RR=0.95 ).
In conclusione, il trattamento con Cilostazolo ha prodotto benefici nella distanza percorsa a piedi, che si sono mantenuti a 24 settimane. ( Xagena2010 )
Pandle RL et al, Vasc Med 2010; 15: 181-188
Cardio2010 Farma2010 Emo2010